26 Maggio
2004
Caro Ugo,
ecco di nuovo la mia penna scorrere delicatamnente sul foglio,mentre la
mia mente si accinge a ricordarti, il mio pensiero vola verso te e una
tua grande opera “dei sepolcri”.
È mai possibile che in ogni tua sublime poesia, Foscolo, ci sia
come re o regina la Morte?
Mi piacerebbe un giorno giungere nella tua mente e vivere questo tuo contorto
pensiero…. sai oggi non esistono più persone con la tua stessa
voglia di scrivere, è raro trovarle è folle pensare che
possano scrivere come te, e mi dolgo di ciò, sarei stata onorata
di conoscere una persona singolare e di tale stima come te ma il fato
ha voluto che ti conoscessi solo attraverso le tue parole.
I sepolcri…. Codesti scritti sono colmi di tristezza e traboccanti
di vita… contrastato il tuo senso di vita, è come se tu,
oh Foscolo, cercassi nella vita il buio eterno e nella morte il sole radiante.
Sarai forse un insoddisfatto eterno?
È come se tu volessi alternare i momenti doloranti, che emergono
all’improvviso nella tua persona senza nessun controllo, ad attimi
e sensazioni volontarie che donano luce alla tua anima ed ai tuoi oscuri
pensieri, sai a volte come far prevalere un pensiero su un altro e dai
libero sfogo alla tua magica penna.
Ritornando ai sassi sepolcrali, tutti dovremmo pensarci e tutti dovremmo
dare un’opinione di essa. Che macabri pensieri oscillano nella tua
mente, solo al pensiero la mia anima si svuota piangente come se fosse
pronta ad una situazione sì mortale, ma allo stesso tempo è
come se fosse pronta a scappare.
E pensare che il mondo è in uno stato di monotonia immortale alquanto
turbabile, eppure nessuno ci rivolge per un po’ un suo pensiero,
ah troppo impegnati nel loro mondo imperturbabile per comprendere il cieco
ciclo di una vita tanto grottesca, variopinta quanto monotona e ordinaria,
si nasce velocemente, si cresce brevemente e si dorme perennemente.
“Gli occhi dell’uomo cercan morendo il Sole” tua inquietante
affermazione, ma come puoi affermare una cosa del genere? In cosa dobbiamo
credere, alla luce eterna di Dio che c’illumina anche quando il
nostro sole terreno sarà oscurato da una sua volontà, oppure
all’oscurità immortale che ci prenderà con sé
per porre FINE a tutto, un po’ come la conclusione di un vecchio
film “THE END” e i titoli di coda… un’esistenza
colma d’avvenimenti che scorre via spegnendo il tuo corpo e la tua
mente e la tua anima come lo schermo nero di un cinema quando finisce
il film.
Perché affannarsi ad una vita migliore se poi alla sua conclusione
il ricordo non resta immortale? Come invece è per te Foscolo che
vivi attraverso i tuoi scritti…. Tu sì che hai saputo acquistarti
l’immortalità, ma io che vivo una vita normale, al mio giorno
sarò dimenticata, mai esistita su questa terra, non ci saranno
che sole garanzie di documenti impolverati a ricordarmi squallidamente,
il mio animo s’inquieta al suon di quest’ultime parole, ma
forse è giusto che sia così, un ricordo mai esistito.
Povere le tombe… Squallide le lapidi…. Orribili i cimiteri
chiusi…..meglio le intemperie di una vita mortale aperta alla luce
del sole, piuttosto che un edificio chiuso dove non si respira più
aria candida e soddisfacente.
A cosa servite voi tombe se non al ricordo per i posteri? Che comunque
poi un giorno ci lasceranno incustoditi e dimenticati per lasciar spazio
a cose più vitali ed energiche ma in ogni caso materiali….
Sono solo enormi somme di denaro per interessi altrui e per ricordo straziante
di altri.
Un dolce abbraccio
ed un incerto addio a te Foscolo che hai saputo susciatere in me sensazioni
mai vissute prima….un grazie ad un illustre personaggio del mondo
antico.
Marea
|